Disperatamente fotografa

Il titolo di questo mio primo articolo del blog ovviamente è ironico. Anzi, leggermente vero ma solo visto da alcuni piccoli lati.  Sì perché essere e fare la fotografa è meraviglioso, come tutti quelli che sanno cosa significa fare un lavoro che piace e appassiona; certo, ci sono sempre i momenti difficili, in cui vai in crisi e vorresti ribaltare tavolo pc e fidanzato e scappare in Scozia, vivendo solo di patate e dell’amore di un coniglio, che sai che troverai abbandonato e tutto solo. Ma non demordi e continui sulla tua strada.

Ma torniamo a noi, scrivo questo primo articolo per presentarmi ufficialmente.

Vorrei fare una presentazione di me tipo “colloquio di lavoro per diventare assicuratrice” con i 5 punti di forza che mi caratterizzano ma non lo farò, scriverò semplicemente ciò che mi piace fare.

Mi piace guardare: Che strano incipit Valeria! Sì, è strano da dire così ma la prima cosa che mi piace fare è appunto guardare. Che è diverso da “vedere”, un utilizzo basico del nostro sistema visivo. Guardare significa andare oltre tutto ciò che ci si presenta di fronte. Vuol dire cercare di conoscere, trovare dettagli nascosti, caratteristiche celate da solo un sottile velo di superficialità. Quando ero piccola mia nonna esclamava sempre “chila varda tut” che in piemontese significa “lei guarda tutto”, perché non tenevo gli occhi fissi da nessuna parte, osservavo qualunque cosa. Anche adesso mi capita molto, soprattutto quando vado a casa di qualcuno, mi piace guardare come è stata ammobiliata una camera da letto, trovare originali dei soprammobili dimenticati in un angolo, le foto delle vacanze appese alla parete…

Mi piace la Natura: Vivo in un paesino di 400 abitanti, circondato da boschi e verde. Non potrei mai vivere in città. La Natura è la nostra casa, e trovo straordinario percorrere una strada e vedere di sfuggita un gruppo di caprioli che saltellano via; oppure uscire di sera sul balcone e sentire il canto di un gufo in lontananza…

Mi piacciono i colori: se guardate (notare il verbo che ho usato!) le mie fotografie ne troverete poche in bianco e nero, perché per me i colori sono un dono straordinario per gli occhi. Immaginate di vedere tutto in bianco e nero, che mondo freddo sarebbe! Invece i colori danno luce alle cose. Ed è per questo che preferisco realizzare foto a colori piuttosto che in bianco e nero; certo, ogni tanto una foto in bianco e nero funziona di più che a colori, ovviamente dipende.

Ora che ho descritto 3 cose che mi piacciono posso passare all’ultima (per ora) che probabilmente vi interessa di più di me: la Fotografia.

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La mia passione per la Fotografia non è nata subito. Ho sempre saputo che avrei fatto qualcosa legato alle discipline artistiche. In famiglia mia mamma è la sognatrice e mio padre il concreto. Mia mamma ha frequentato il liceo artistico e mio padre l’Itis. Perciò c’erano due possibilità: o di là, verso l’arte, o di qua verso l’informatica. Vi lascio immaginare dove sono andata. Dopo le medie però ho preso in considerazione la possibilità di non frequentare il liceo artistico ma quello linguistico, poiché me la cavavo anche con le lingue. Infatti, alla fine ho scelto il linguistico. Scelta che rifarei, visto che mi ha permesso di perfezionare il mio bagaglio linguistico.

La Fotografia si è palesata tra il 2005 e 2006. E’ successo casualmente: la macchinetta Olympus di mia mamma appena acquistata mi capitò tra le mani e… boom! Che roba fantastica! Da quel momento in poi piano piano mi sono appassionata. La Fotografia non mi ha più lasciato, ma anzi si presentava prepotente alla mia mente di adolescente; mi spingeva a fare e provare; insisteva che continuassi; appena cercavo di dirmi che forse era meglio lasciar stare, la passione prepotente mi dava calci nel sedere fino a che non mi tiravo su le maniche e facevo foto.  

La Fotografia mi ha salvato. Indubbiamente, sotto tutti i punti di vista. Mi ha salvato dalla pigrizia; sono sempre stata un po’ pigra fisicamente e mentalmente, fare fotografie è una di quelle poche cose che mi fa correre e sgambettare in giro, alla ricerca della foto perfetta. Mi ha salvato dalla timidezza; ovviamente non potevo nascere pigra ma loquace, no! pigra e timida! All’asilo giocavo per conto mio, non credo di essere mai stata la prima a rivolgere la parola a qualcuno; adesso, grazie a sempre la solita cosa, ho conosciuto un sacco di gente, anche fuori dalla mia regione; non ho più problemi a rivolgermi alle persone che non conosco.

Insomma, la Fotografia mi ha preso per un orecchio, dato un calcio nel sedere e fatto uscire di casa urlandomi a gran voce di darmi una mossa. Detto così è brutale, ma se volete addolcire la storia posso aggiungere che dopo tutto questo mi regalava una cosa bellissima: la soddisfazione e i sorrisi delle persone che si rivolgevano a me per avere un ricordo fotografico. “La nostra soddisfazione più grande è la Vostra soddisfazione”, questa ovvia frase da commerciante potrebbe descrivere alla perfezione ciò che voglio dire.

Mi scuso per l’articolo lunghissimo ma per presentarsi per bene non bastano i “5 punti di forza” dei colloqui per diventare assicuratori!



Valeria Forno